Problematiche fisiche post quarantena
Oggi lo Studio MPA parla di Problematiche fisiche post quarantena…
Problematiche fisiche post quarantena
Non c’è dubbio il Covid-19 ha stravolto le nostre abitudini. La quarantena ci ha inevitabilmente segregati in casa e per quanto la buona volontà di ognuno di noi ci abbia portato a seguire corsi on line di workout, pilates e yoga, il nostro movimento quotidiano si è ridotto in maniera importante e non progressivo.
La causa dei nostri acciacchi
Molti studi lo dimostrano. Ogni cambiamento della quotidianità condiziona inevitabilmente la nostra forma fisica. Alcune ricerche parlano chiaro ed è sotto gli occhi di tutti oggi il fatto che uno stravolgimento delle abitudini quotidiani per anche solo una decina di giorni, porta una riduzione delle capacità muscolo-tendinee almeno del 60%.
Tonicità, elasticità, forza resistente ed aerobica vengono ridotti da periodi di inattività molto inferiori di quello che si crede.
Si parla di 10 giorni. Figuriamoci 60 gg ovvero il periodo nel qualche il decreto ministeriale ci ha imposto la quarantena per emergenza Covid-19
Workout, pilates e yoga
Per quanto ogni inizio di un cambiamento ci dia una spinta verso un miglioramento, l’attività motoria svolta con una frequenza anche maggiore, nelle nostre mura domestiche questo non è stato sufficiente ne modulato.
Il nostro corpo ha la necessità di vivere un cambiamento con una fisiologica progressione e se anche i nostri istruttori on line ci insegnano il corretto movimento da seguire, il corpo forse non era pronto a tutto questo.
In più anche se la nostra buona volontà ci porta ad esser i primi della classe in quell’ora di attività, il resto della giornata in questa quarantena è inevitabilmente stata troppo statica.
La sedentarietà
Ha fatto scalpore e forse anche un pò ridere la notizia di un atleta che ha percorso l’ ultra maratona (più di 70 km) intorno al tavolo di casa propria. Adesso anche pensando che il tavolo fosse un tavolo che potesse accogliere una ventina di commensali, è chiaro pensare quanto questa espressione di movimento sia malsana e scorretta.
Chiusi in casa i movimenti sono inevitabilmente ridotti e anche la ridotta possibilità di poter fare commissioni rende il nostro corpo prepotentemente sedentario. Il classico contapassi attivo sul nostro cellulare in questo periodo si sarà chiesto per quanto tempo avremmo ancora voluto dormire.
Lo smart work
I più fortunati in questo periodo si sono potuti avvalere dello smart work, questa nuova forma di vedere il lavoro. Bellissimo concetto, funzionale ed ecologico. Ha molti aspetti positivi ma anche qualcuno negativo.
Forse il più importante è l’organizzazione della postazione di lavoro. In ogni ufficio per quanto essenziale, una seduta ergonomica, una scrivania appunto da ufficio ed un monitor di medie dimensioni, sono presenti.
Dopo i primi giorni passati sul tavolo della cucina e seduti su una sedia classica ogni impiegato smart ha provato a spostarsi nella cameretta dei propri figli usufruendo di una postazione almeno progettata per fare i compiti.
Alla lunga anche questa situazione non è stata sufficiente. Ad oggi infatti abbiamo capito quanto una postazione ergonomica sia fondamentale, se nella stessa dovrò passarci almeno 6 ore.
Ebbene si… per quanto un pranzo di Natale possa esser lungo e per quanto i nostri figli vengano riempiti di compiti, le postazioni casalinghe non sono adatte per esser vissute per tutte queste ore. Per non parlare poi della classica immagine positiva dell’impiegato che lavora da casa seduto sul divano con il pc poggiato sulle gambe distese sul tavolino. Neanche il nostro Guru di Yoga appena conosciuto su you tube sarebbe in grado di mantenere quella posizione per più di 30 min.
Quindi la realtà dei fatti è: si allo smart work ma adattando una parte della nostra umile dimora a postazione di lavoro.
Come risolvere i nostri problemi fisici?
La fase 2 di questa emergenza fortunatamente ha dato la possibilità ai professionisti che si occupa della risoluzione delle problematiche, di poter riattivare i propri servizi. Ma con i necessari accorgimenti.
Nel precedente articolo ho spiegato come lo Studio MPA, seguendo le direttive ministeriali ha deciso di aprire le porte delle sedi operative garantendo la vostra sicurezza.
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L’approccio dello Studio MPA
Si presenta al pubblico con un approccio multidisciplinare. Il Prof. Alessi, titolare della struttura, infatti collabora con differenti professionisti che interagiscono: osteopata, nutrizionista, iridologa, psicoterapeuta, logopedista ed istruttore Yoga.
Come prenotare una visita con lo Studio MPA
Puoi prenotare una visita a Rivoli sotto casa tua. Infatti basta:
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